Virtus ignem ferrum aurum libidinemque virtus, così recita una iscrizione posta su un fascione di peperino che, tradotta, dice; La virtù vince le passioni, le ricchezze, gli eserciti.
Intrigante evasione
Virtus ignem ferrum aurum libidinemque virtus, così recita una iscrizione posta su un fascione di peperino che, tradotta, dice; La virtù vince le passioni, le ricchezze, gli eserciti.
La cresta di tufo su cui sorge il paese si estende da Vallerano fino alla conca della valle che si apre ai sui piedi. Lungo questo dorso tufaceo sorsero i primi insediamenti falisci tra il IX e l’VIII sec. a.C., testimoniati dagli innumerevoli ritrovamenti di tombe e di ricchi corredi funerari che fanno dell’antica Vignanello un centro di grande importanza, protetto da alte mura di fortificazione e torri di guardia, i cui rapporti commerciali furono molto intensi con altre importanti realtà tra cui Cerveteri. Nelle campagne circostanti il paese sono state rinvenute altre testimonianze importanti.
Molti dei corredi funerari, vasellami di bucchero kyathos e tanti altri oggetto di raro valore sono conservati al Museo di Villa Giulia a Roma ed al Museo Archeologico di Civita Castellana. Anche se furono i Falisci a porre la prima pietra, tutto ciò che oggi si vede fu realizzato prevalentemente tra il medioevo ed il rinascimento. Probabilmente i primi veri insediamenti si costituirono intorno al VII sec., quando alcuni abitanti delle campagne circostanti decisero di riunirsi per proteggersi dalla ferocia dei Barbari costruendo un primo castello.
Nel 1170 il paese venne conquistato da Federico I di Hohenstaufen, detto Barbarossa, con il quale fu spesso in contrasto a causa dell’indole indipendente dei vignanellesi, tanto che nel 1228 la città venne assalita dai viterbesi e molte case andarono in rovina tra cui la grande torre di Damiata. Con la nomina di papa Niccolò III Orsini, il castello ed il paese passarono agli Orsini e lo governarono finché il pontefice ebbe vita, ma, come ad ogni nuovo papa, nuovi signori guidarono Vignanello. I secoli bui del medioevo nella Tuscia furono movimentati dalla ascesa dei Di Vico che in breve tempo avevano esteso notevolmente i propri possedimenti, ora acquistati ora presi con la forza, come accadde a Vignanello.
I Di Vico vennero cacciati nel 1383 da un esercito di Urbano IV inviato a ripulire il versante della montagnola dai prepotenti feudatari, prendendo possesso dei territori appartenenti alla Chiesa e così fu fino al 1504, eccetto alcuni periodi in cui passarono alla guida di Vignanello le famiglie più in vista dell’epoca; i Nardini, i Doria, gli Orsini e i Borgia. Quando venne nominato papa, Clemente VII Medici volle affidare il feudo a Beatrice Farnese e quando ella morì il paese rimase ai Farnese poiché suo zio, card.Alessandro Farnese, era già salito al soglio pontificio con il nome di Paolo III.
Tale investitura gli permise di affidare la contea di Vignanello ad Ortensia Farnese, già sposa del Conte Sforza Marescotti, da cui discendono gli attuali proprietari del castello, i Ruspoli. In questo periodo, sotto la guida del Vignola, venne ricostruito il meraviglioso castello con il rifacimento dell’atrio e la sua conseguente copertura dal tetto. Ancora oggi il grande castello Ruspoli è ben mantenuto e rappresenta un monumento molto importante, con le sue mura merlate, ponti levatoi e profondi fossati, mentre l’interno conserva pregevoli affreschi e ritratti dei signori del castello.
Dal castello si accede ai giardini del grande parco pensile, realizzato su volere di Ottavia Orsini, figlia del Famoso Vicino di Bomarzo, quando divenne sposa di Marcantonio, nipote dei Marescotti. Una pronipote di Beatrice Farnese divenne santa quando, dopo una vita dedita al lusso, decise di punirsi per i sui peccati dedicandosi alla cura dei malati e dei poveri finché ebbe vita.
L’attuale centro storico di Vignanello è percorso da viuzze che si snodano tra gli antichi edifici, con caratteristiche scale che scendono lungo i ripidi pendii su cui sorge il paese. Vignanello, oltre i monumenti, è famosa per la grande produzione di vino delle sue vaste estensioni di vigneti, da cui la grande festa del vino che si celebra ogni anno ad agosto.
Tra i monumenti da vedere:
Palazzo Ruspoli, imponente e meraviglioso castello del IX sec. e successivamente rimaneggiato fino alle attuali forme.
Rappresenta, insieme al giardino, uno dei più importanti monumenti dell’alto Lazio.
Per le visite: accordi con il Principe Ruspoli, Tel. 0761-754013, 06-6878884
Collegiata di S.Maria, la grande chiesa fu eretta nel 1723 e sorge proprio di fronte al castello. Recentemente restaurata presenta la sua maestosità con la splendida facciata. All’interno conserva opere importanti di varie epoche, tra cui un pregevole organo barocco e, sull’altare, una grandiosa gloria per dimensioni e per il genere.
SPETTACOLI E FESTE
6-8 AGOSTO FESTA DI S.BIAGIO: il Sabato sera, dopo la processione, spettacolare bengalata dal castello Ruspoli. Il Lunedì fuochi artificiali.
10-15 AGOSTO FESTA DEL VINO: degustazioni gastronomiche, mostre, spettacoli e carri allegorici che verranno ripetuti anche di notte.
NUMERI UTILI Tel. 0761
CARABINIERI, 0761-755463
COMUNE, 0761-754196
PRONTO SOCCORSO, Civita Castellana 0761-516113, Viterbo 0761-3391
{mosmap width=’500’|height=’300’|lat=’42.384005’|lon=’12.279314’|zoom=’12’|zoomType=’Large’|zoomNew=’0’|mapType=’normal’|showMaptype=’0’|overview=’0’|text=’Corso Giacomo Matteotti – Vignanello’|tooltip=’Corso Giacomo Matteotti Vignanello’|marker=’0’|align=’left’}
Il tracciato della via Francigena in provincia di Vierbo, dalla Toscana al confine con Roma: monumenti, tappe, curiosità, indirizzi utili. Entrando in provincia di Viterbo, e nel territorio della Tuscia, da nord, il primo comune interessato dalla Via Francigena è Proceno.
Leggi tutto “La Via Francigena nella Tuscia”Itinerari Medievali nella provincia di Viterbo: Castelli, Borghi arroccati, Chiese
La Tuscia conserva ancora molte testimonianze medievali, antichi borghi arroccati, chiese romaniche, castelli e centri storici in cui l’impianto medievale non ha subito grandi alterazioni, come il Quartiere medievale di San Pellegrino, a Viterbo. Un gioiello di architettura medievale in cui regna la pietra viva del peperino, dove s’innalzano le alte torri erette dai signori feudatari e dalle potenti famiglie dell’epoca.
L’itinerario inizia proprio da Viterbo e si estende ai borgi più importanti.
1° Itinerario
Viterbo
Vitorchiano
Bomarzo
Soriano nel Cimino
2° Itinerario
Montefiascone
Bolsena
Proceno
3° Itinerario
Civita Castellana
Calcata
Nepi
4° Itinerario
Ronciglione
Capranica
Barbarano Romano
Blera